SatisFACE
INDAGINE SULLA RELAZIONE CON L’IMMAGINE DI SÉ NELL’ERA DIGITALE
IL PROGETTO: che cosa fa SatisFace
L’affermarsi della rivoluzione digitale sta provocando profonde trasformazioni nel rapporto che gli individui intrattengono con la propria immagine.
Ciò è dovuto soprattutto a due fattori:
- la produzione, la manipolabilità e la diffusione dell’immagine digitale
- l’affermarsi dei social media.
L’immagine digitale è un salto tecnologico che consente con un semplice smartphone di produrre, memorizzare, modificare e condividere, a costi irrisori, migliaia di immagini, nella maggior parte dei casi costituiti da ritratti e autoritratti (selfie).
Nel mondo ogni minuto milioni di visi sono fissati in fotografie digitali, creando giganteschi archivi a disposizione delle aziende del settore per implementare algoritmi di editing che servono per “ritoccare” l’aspetto delle persone.
Molte di queste operazioni di ritocco, di makeover virtuale, sono praticate dagli utenti ma molte altre sono direttamente incorporate nei dispositivi fotografici per ottimizzare la gestione dell’immagine dei volti.
In questo modo la presentazione di un viso è soggetta a numerosi passaggi.
Una parte riguardano la preparazione reale del viso:
- preparazione della faccia con la tradizionale cura di sé (taglio dei capelli, della barba, sopracciglia, cura dei denti, della pelle, ecc.)
- trucco leggero (make up di capelli, pelle, occhi, labbra, ecc.)
- trucco invasivo (uso di sostanze come il botox, ecc.)
- chirurgia estetica (naso, bocca, orecchie, ecc.).
Un’altra parte virtuale si aggiunge grazie all’introduzione dell’immagine digitale, ossia:
- la possibilità di manipolare il viso con i filtri durante la posa
- la mediazione degli algoritmi di riconoscimento facciale automatici presenti nei dispositivi
- la possibilità di manipolare l’immagine dopo averla prodotta tramite gli appositi software.
Tutti questi passaggi sono strettamente legati tra loro e si influenzano reciprocamente ancora di più per la possibilità di condividere la propria immagine su internet.
I social media infatti svolgono una funzione imprescindibile nella determinazione dell’immagine di sé perché sono il luogo virtuale del processo di comparazione tra gli individui che si aggiunge a quello del confronto reale, in presenza. Condividere la propria immagine su piattaforme come Facebook, Instagram, WhatsApp ecc. significa essere esposti ai giudizi degli altri che a loro volta diventano “modelli” per il confronto immancabile necessario per la valutazione dell’immagine di sé.
Tale confronto non è più limitato ai modelli classici di riferimento della bellezza che venivano proposti dai tradizionali mezzi di comunicazione come stampa, cinema e televisione ma si estende alla comparazione tra pari (il peer to peer dei social media).
Essere visti e vedere gli altri in uno spazio virtuale soggetto a molteplici “manipolazioni” costituisce una novità straordinaria che sta già avendo rilevanti conseguenze, che vanno dalle ricadute psicologiche sull’autostima a vere e proprie forme di patologia, sino alla richiesta di interventi di chirurgia estetica che derivano da meccanismi di mediazione non sempre facilmente individuabili.
In generale comunque l’approfondimento di queste dinamiche ha un notevole valore di studio scientifico perché servono a chiarire meccanismi interazione tra i soggetti sempre più diffusi su vasti ambiti della vita sociale.